Per WBO (Workers Buyout) si intende l’azione di salvataggio di un’azienda in stato di crisi aziendale realizzata da parte dei dipendenti stessi che si costituiscono in cooperativa subentrando nella proprietà, acquisendo il ruolo di soci ordinari o soci cooperatori. Letteralmente la parola Workers Buyout vuol dire "acquisto dei lavoratori".
Nella maggior parte dei casi, il Workers buyout subentra in situazioni di crisi aziendale, ma può tornare fondamentale in situazioni di cambio generazionale.
Attraverso il WBO i lavoratori diventano imprenditori di se stessi dando vita ad una cooperativa di produzione e lavoro.
La prima forma di WBO in Italia risale circa al 1983 con le Ceramiche Livorno e la costituzione della Cooperativa Ceramica Industriale Livorno.
Fondosviluppo, fondo mutualistico di Confcooperative, in sinergia con CFI (Cooperazione Finanza Impresa) ha finanziato ad oggi circa 23 WBO per circa 2,5 milioni di euro, dando lavoro a 325 soci e 428 occupati: tra queste ricordiamo Ways 2 Italy, Trafocoop, Carpenterie Metalliche Umbre.
Il tema è stato anche trattato questo maggio 2023 durante il Festival dell’Economia di Trento: ne ha parlato la Direttrice Silvia Rossi durante il panel “Il lavoro che rinasce, da dipendenti a imprenditori, in cooperativa si può: i workers buyout”. Nello stesso intervento, hanno portato la loro esperienza Pierfrancesco Palù, Presidente Cooperativa Spotlight (Como), Roberto Paci, Forli Tank Factory con la partecipazione di Pierpaolo Baroni referente nazionale per Confcooperative.
Sono tre i livelli di intervento per le cooperative:
- Primo sostegno finanziario con capitale paziente;
- Azione di sistema per l’accompagnamento finalizzata ad assistere e sostenere le nuove cooperative;
- Affiancamento gestionale e manageriale per la gestione della crisi aziendale, ma soprattutto per la gestione della delicata fase avvio dello start-up cooperativo.
Il workers buyout è una valida alternativa al fallimento aziendale che ha permesso a molte cooperative di risollevarsi e ripartire.